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Come comportarsi una volta ricevuto il vaccino anti-Covid?

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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Poiché il Ministero della Salute ha esteso la possibilità di utilizzo del vaccino Covid-19 Astrazeneca nella fascia di età compresa tra i 18 e i 65 anni, anche i donatori di sangue ed emocomponenti, se appartenenti alle categorie che hanno diritto alla vaccinazione, potranno riceverne la somministrazione.


Il vaccino Astrazeneca, come gli altri attualmente disponibili (Pfizer-BioNTech e Moderna), rientra tra i cosiddetti “non live”, cioè a base di virus inattivati e che quindi, non riproducendosi, evitano ulteriori infezioni. Per questo motivo i donatori che ricevono il vaccino Astrazeneca possono essere accettati per la donazione di sangue ed emocomponenti dopo 48 ore da ciascun episodio vaccinale

Quale misura precauzionale, i soggetti che abbiano sviluppato sintomi dopo la somministrazione del vaccino possono essere accettati per la donazione di sangue ed emocomponenti dopo 7 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi.


Ne caso in cui ad un donatore venisse somministrato un vaccino anti-Covid di cui manchino o non si riescano a reperire sufficienti informazioni, bisognerebbe attendere 4 settimane prima di poter essere accettati per la donazione. 

Tag: AVIS vaccino donatori coronavirus

Servizio Civile Universale: per candidarsi c'è tempo fino al 15 febbraio

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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Torna il bando nazionale di Servizio Civile, che consente di svolgere nella nostra Associazione un’esperienza unica e insostituibile di solidarietà e cittadinanza attiva.

È stato prorogato al prossimo 15 febbraio il termine ultimo per candidarsi alle selezioni per il Servizio Civile Universale. Nel complesso sono 497 i posti a disposizione per altrettanti giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni.


Per la prima volta, inoltre, nei progetti di AVIS sono presenti anche delle sedi ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo.


Tante le attività proposte, che saranno svolte nel pieno rispetto delle attuali norme anti-Covid e a tutela della salute dei partecipanti.

Partecipare è semplicissimo: prima di tutto, la domanda andrà presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma DOL, collegandosi al link riportato. L’accesso alla piattaforma per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero e per i cittadini di Paesi extra Unione Europea regolarmente soggiornanti in Italia, può avvenire esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Solo i cittadini appartenenti ad altri Paesi dell’Unione Europea e a Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, che ancora non possono disporre dello SPID, o i cittadini di Paesi extra Unione Europea in attesa di rilascio di permesso di soggiorno, potranno accedere alla piattaforma attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento.


È importante ricordare che non si possono inoltrare richieste di adesione a più progetti, quindi occorre scegliere quello che più rispecchia i propri interessi. Per candidarsi per la sede Avis Provinciale di Macerata occorre inserire il codice progetto PTCSU0007220014326NXXX ed il codice sede 147234. I volontari richiesti sono 4.


Controllate bene il calendario, perché oltre le ore 14.00 del 15 febbraio la piattaforma non consentirà più l’accesso.


Oltre a verificare i requisiti necessari e le condizioni di ammissione che sono riportate sul testo del Bando e sul sito del Dipartimento, dovrete preoccuparvi di restare informati su modalità, tempi e luoghi di selezione previsti subito dopo la chiusura del bando, che saranno comunicati tempestivamente attraverso il sito avis.it e i nostri canali social.


Le selezioni avverranno secondo i criteri accreditati dal Dipartimento disponibili di seguito e riportarti all’interno di ogni scheda progetto.

Tag: AVIS, giovani, servizio civile

Al via la sperimentazione con plasma iperimmune

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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Come anticipato nelle scorse settimane, è ufficialmente partita la sperimentazione della terapia a base di plasma anche nella regione Marche, con l'approvazione del protocollo di attuazione da parte del Comitato etico.


Lo studio al quale le Marche hanno aderito ha come capofila la Regione Toscana e coinvolge anche la Campania, il Lazio, l’Umbria e la Sanità militare.


I poli di reclutamento marchigiano saranno il Servizio di Medicina trasfusionale di Ancona, di Pesaro e di Fermo: per agevolare i candidati donatori sarà possibile recarsi anche in uno dei dodici servizi trasfusionali regionali per un pre-arruolamento, per essere poi successivamente inviati ad uno dei tre poli.


Il comunicato della regione Marche ci spiega che nel percorso previsto dal protocollo, i poli di Medicina trasfusionale gestiranno donatore, donazione e assegnazione, operando con due tipi di candidati


  • i donatori abituali, tra i 18 ed i 65 anni di età, che seguiranno un percorso molto più snello,  
  • gli ex pazienti non donatori, tra i 18 ed i 60 anni di età, che dovranno essere sottoposti a un percorso di arruolamento più dettagliato e regolato dal protocollo. 


I requisiti per aderire alla sperimentazione sono i seguenti:

- Diagnosi confermata di COVID-19;

- Buone condizioni generali di salute psico-fisica;

Presenza di due tamponi nasofaringei negativi (se il donatore è un convalescente guarito con un precedente tampone positivo) ad almeno 14 giorni dal secondo tampone nasofaringeo negativo;

Soggetto senza precedente diagnosi virologica ma con test sierologico positivo per IgG e presenza di un tampone nasofaringeo negativo ad almeno 14 giorni da eventuali precedenti sintomi;

Coloro che hanno un alto “titolo anticorpale”, ovvero un livello elevato di anticorpi speciali utili a debellare il COVID-19;

Donne "NULLIGRAVIDE", cioè che non sono mai state in gravidanza, che non significa solo avere avuto figli ma non essere mai state incinte.


Chi volesse sottoporsi alla sperimentazione, può rivolgersi ad uno dei Centri Trasfusionali della Regione per candidarsi: quello di Macerata è contattabile ai numeri 0733.2572324 o 0733.2572331.


Tag: AVIS donazione plasma sperimentazione coronavirus

Donare durante il Covid-19 è sicuro anche per i riceventi

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

Earth 4861456 1920 Il galateo del donatore

La sicurezza nella donazione di sangue e plasma è garantita dal lavoro dei medici e delle associazioni che verificano e si impegnano ad applicare le misure indicate dal governo e dal Centro nazionale sangue.


Non si può infatti smettere di donare a causa dell'emergenza in corso, altrimenti non si potrebbe garantire la continuità del supporto trasfusionale a oltre 1.800 pazienti al giorno sul territorio nazionale: il Ministero della Salute ha infatti riconosciuto la necessità dell'attività di donazione consentendo gli spostamenti del personale addetto alla raccolta e dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta pubbliche e associative, dal momento che la donazione del sangue è da considerarsi inclusa tra le motivazioni di "assoluta urgenza" di cui al DPCM del 22.03.2020. 


Bisogna però garantire sicurezza sia ai donatori che ai riceventi.

Per tutelare i donatori è stata adottata una procedura che prevede innanzitutto la prenotazione obbligatoria della donazione, per poter scaglionare le donazioni quindi, di conseguenza, limitare il numero degli accessi presso i centri trasfusionali e le unità di raccolta associative. 

Durante il contatto telefonico per la prenotazione, i volontari si accertano delle buone condizioni di salute dei donatori applicando le indicazioni del Centro Nazionale Sangue. I donatori si presentano poi, rispettando l'orario della prenotazione, ai centri trasfusionali e alle unità di raccolta per l’anamnesi e la successiva donazione, dotati di mascherina, mantenendo le distanze di sicurezza. 


E i riceventi? Il presidente AVIS Nazionale Gianpietro Briola ha ribadito (in un video che abbiamo pubblicato in un altro articolo) che non esiste evidenza scientifica del fatto che il coronavirus venga trasmesso attraverso il sangue da donatore a ricevente.


Su donatoriH24.it è riportato un intervento di Michele Santodirocco, talassemologo, ed ematologo, nonché consulente sanitario nazionale Fratres, nel quale spiega le procedure di controllo che si applicano durante le modalità attuali della donazione di sangue:

Le persone che hanno ricevuto il sangue, cioè i pazienti, che possono essere talassemici o persone sottoposte a trasfusioni regolari di sangue a causa di una malattia non hanno sviluppato l’infezione da Sars-CoV-2. I talassemici necessitano di trasfusioni di sangue ogni 20 giorni. In questo periodo hanno ricevuta più di una infusione di sangue, e nessuno ha dato i sintomi caratteristici del coronavirus.

Noi, inoltre, abbiamo la possibilità di tracciare il percorso della donazione di sangue da donatore e ricevente. Lo possiamo fare cercando la presenza di infezioni sorte successivamente alla donazione, e non è stata individuata nessun tipo di problematica. Concordo con l’affermazione di Gianpietro Briola, non vi è evidenza che il virus possa essere trasmesso attraverso il sangue.

Tag: AVIS coronavirus donazione sicurezza