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Sperimentazione da plasma iperimmune: che cos'è e come funziona

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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Già da diverse settimane si sente parlare di plasma iperimmune e di sperimentazione per la cura al Coronavirus: di cosa si tratta?


Va premesso che l’uso del plasma a scopo terapeutico, prelevato da soggetti guariti dall’infezione che si vuol curare, è già stato testato con successo in altre malattie epidemiche come l'Ebola e l’influenza A H1N1, soprattutto come soluzione "ponte" in attesa del vaccino. Dati clinici indicano infatti che la sua somministrazione può essere applicata in maniera sicura ai malati in fase acuta, con un miglioramento delle condizioni cliniche e soprattutto minor mortalità.


In quest'ottica è stata perciò avviata la sperimentazione con plasma iperimmune partendo da quelle regioni in cui il virus ha trovato maggior diffusione: tra queste c'è anche la regione Marche (la sperimentazione, nel nostro caso, è stata avviata nell'Azienda Ospedaliera Marche Nord). 


Ma la selezione dei donatori di plasma non è semplice ed immediata: sono infatti diversi i criteri da valutare, a partire dalla percentuale di anticorpi presenti nel plasma.

Si è parlato anche di questa sperimentazione, non ché di altri temi ad essa correlati, lo scorso 16 aprile nel corso della video conferenza streaming sul sito www.donatorih24.it (che è stata poi pubblicata interamente sullo stesso sito).

 

La tavola rotonda a distanza, intitolata “Il dono dei guariti contro la pandemia. Plasma e anticorpi nella sfida al Coronavirus” e moderata dal direttore di DonatoriH24, Luigi Carletti, ha visto intervenire il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, insieme al direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo Maria Liumbruno, al direttore del Servizio trasfusionale dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, Massimo Franchini, e al direttore Ricerca e sviluppo dell’azienda farmaceutica Kedrion Biopharma, Alessandro Gringeri.


Per rispondere infine ad alcune domande sul significato e l'uso del plasma iperimmune, sui test sierologici ed i tamponi e sulla valenza della sperimentazione, riproponiamo le spiegazioni del presidente AVIS Nazionale, Gianpietro Briola:


 

Tag: AVIS donazione plasma sperimentazione coronavirus

Grazie a tutti i donatori

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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In piena emergenza Coronavirus, il CIVIS – il coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue che riunisce AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS e Fratres – vuole ringraziare tutti i donatori che, in questo difficile momento, nonostante la paura hanno subito risposto agli appelli per continuare a garantire scorte di sangue agli ospedali.

 

E lo fa con questa lettera:

 

Carissimi,

            la risposta di tutti voi alla richiesta di sangue costante di queste settimane ha rappresentato una delle notizie più belle che potessimo raccontare.

 

           Come sapete l’emergenza che sta colpendo il nostro Paese non può lasciarci indifferenti di fronte alle necessità che tanti pazienti continuano ad avere. Oltre 1800 persone, ogni giorno, hanno bisogno di trasfusioni: circa la metà di loro sono pazienti talassemici, leucemici o con altre forme oncologiche che richiedono scorte ininterrotte per vedersi garantire terapie e speranze di vita.

 

            Tutto questo continua a essere possibile grazie a voi e grazie alle associazioni e federazioni di donatori che costituiscono una delle colonne portanti di tutto il sistema sangue italiano. Oltre agli appelli che come Centro Nazionale Sangue e CIVIS abbiamo lanciato nelle ultime settimane, anche numerosi rappresentanti dello spettacolo e dello sport si sono uniti alla nostra mobilitazione. Un atto di sensibilità che è stato colto in massa e che ha visto i donatori di tutte le regioni italiane farsi avanti per il bene degli altri.

 

            Questa sensibilità ha dimostrato ancora una volta cosa significhi essere volontari e quanto l’impegno di ognuno di noi sia fondamentale per il benessere della collettività.

 

            Continuare a donare è fondamentale, ma per farlo è ancor più essenziale prenotare la donazione, contattando la propria associazione o il proprio centro di raccolta sia per evitare assembramenti all’interno delle sale sia per garantire una programmazione continua e costante in linea con le esigenze del Sistema trasfusionale.

 

            La solidità del nostro Servizio sanitario e la salute di tantissime persone dipendono dal singolo gesto di ognuno di noi. Un gesto anonimo, gratuito, volontario, periodico, responsabile e associato.

           

            Grazie per tutto quello che state facendo,

 

 

Gianpietro Briola

Coordinatore CIVIS e presidente di AVIS Nazionale

 

P. Croce Rossa Italiana, Paolo Monorchio

P. FIDAS Nazionale, Giovanni Musso

P. FRATRES Nazionale, Vincenzo Manzo

Tag: AVIS donazione emergenza coronavirus grazie

Quali sono i requisiti per donare sangue?

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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Soprattutto in periodi come questo, molte persone si avvicinano al mondo della donazione di sangue ed emoderivati, pronti a dare il loro prezioso contributo: rivediamo insieme il video, creato da AVIS Nazionale, che illustra i requisiti necessari per diventare donatori di sangue (e per continuare ad esserlo!). 



Tag: AVIS, donazione, requisiti

Come donare al tempo del Coronavirus

AVIS: Provinciale Macerata Autore: Serena Maraviglia

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Il coronavirus non può fermare la raccolta di sangue: ogni giorno 1.800 persone necessitano di trasfusioni per poter sopravvivere. Perciò è importante dare il proprio contributo anche e soprattutto nei momenti di difficoltà come questo.


Ma cosa cambia per i donatori in questo particolare periodo? Diamo una risposta ai dubbi più comuni che sono stati sollevati negli ultimi giorni.


POSSO USCIRE PER ANDARE A DONARE?

Certamente: la donazione di sangue ed emocomponenti rientra tra le "situazioni di necessità" previste dal DPCM del 9 marzo 2020 (il Ministero della Salute lo precisa in questa circolare): come per qualsiasi altro spostamento, possono essere effettuate verifiche per cui è bene portare con sé un'autodichiarazione (si consiglia di portare anche la tessera associativa). Durante il viaggio di ritorno, potrà inoltre essere esibito il certificato di avvenuta donazione, rilasciato dal medico prelevatore, come allegato all'autodichiarazione stessa.


POSSO ANDARE QUANDO VOGLIO?

Al fine di evitare assembramenti e ridurre al minimo i contatti tra le persone, si può andare a donare solo dopo aver prenotato chiamando la propria Avis Comunale: in tal modo, il personale addetto alla raccolta può svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza, nel rispetto delle attuali disposizioni di legge (a tutela della propria salute e di quella dei donatori). 

Diventa perciò estremamente importante il rispetto dell'orario di prenotazione da parte del donatore: presentarsi troppo in anticipo o in ritardo potrebbe causare momenti di maggiore afflusso presso le strutture dedicate alla raccolta di sangue. 


NON SONO DONATORE, MA VORREI DARE IL MIO IMMEDIATO CONTRIBUTO: POSSO FARLO? 

Nella Regione Marche si effettua la prima donazione differita, ciò vuol dire che l'aspirante donatore viene sottoposto ad una valutazione clinico-anamnestica dal medico trasfusionista e ad una serie di esami per verificarne l'idoneità alla donazione (prima di poter donare dovranno passare circa 30 giorni). 

Solo i donatori periodici ed attivi possono prenotarsi per andare a donare: agli aspiranti si chiede un po' di pazienza, non appena sarà possibile verranno sottoposti ai controlli iniziali (lo stesso percorso deve essere seguito anche da chi non dona da due anni o più).


HO DONATO DA POCO: POSSO PRESENTARMI NUOVAMENTE A DONARE?

Rispettiamo gli intervalli minimi previsti dalla legge, i quali tutelano la salute del donatore: ci sarà bisogno di sangue ed emoderivati anche nei prossimi mesi. Ricordiamo che tra due donazioni di sangue intero devono trascorrere almeno 90 giorni per gli uomini e 180 per le donne (in età fertile, dopodiché l'intervallo si riduce a 90); da una donazione di sangue ad un'aferesi bastano 30 giorni.


COME FACCIO A SAPERE DI POTER DONARE?

Se sei in buone condizioni di salute puoi donare. Restano sempre validi i soliti criteri per la sospensione, a seguito di malattie, viaggi all'estero e terapie farmacologiche; inoltre, le misure per la prevenzione della diffusione del Coronavirus prevedono tre casi in cui bisogna aspettare 14 giorni prima di poter donare:

  1. Se siamo entrati in contatto con soggetti risultati positivi al tampone;
  2. Se abbiamo contratto il virus, siamo guariti e/o abbiamo completato l’eventuale terapia farmacologica;
  3. Quando rientriamo da un soggiorno nella Repubblica Popolare Cinese.


IL SANGUE DONATO é SICURO?

Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione del Coronavirus attraverso le trasfusioni di sangue ed emocomponenti.


CHE SUCCEDE DOPO LA DONAZIONE?

I donatori sono invitati ad avvisare il Centro Trasfusionale di riferimento qualora, nei 15 giorni successivi alla donazione, dovessero manifestarsi sindromi influenzali, raffreddore o febbre.


Per ulteriori notizie ed approfondimenti, visita la pagina dedicata di AVIS Nazionale ed il sito del Centro Nazionale Sangue.

Tag: AVIS donazione emergenza coronavirus sicurezza